Il costume di piume e perle brillanti di Big Chief Kevin Goodman, colto mirabilmente nell'epilogo dalla "fotosensibilità" di Roberto Minervini, è qualcosa difficile da comprendere per gli spettatori europei. Confluenza di minorità oppresse, è un costume di ispirazione indiana indossato da un afroamericano e cucito idealmente dal regista per rendere conto di quelle minoranze, di quei luoghi di forte métissage, dove convivono culture antiche e tradizioni radicate. Dopo l'incandescenza di Louisiana, ficcato nello stato omonimo, Roberto Minervini trasloca a Baton Rouge restando fedele a quella porzione di Sud venduto da Napoleone per quindici milioni di dollari. Se per il resto del Paese la Louisiana è una sorta di gigantesca festa permanente dove non ci si preoccupa che della musica e della cucina, dove la gente non fa altro che cantare e suonare nelle strade, la realtà smentisce lo stereotipo e rivela una complessità che impone rispetto.