Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera, film diretto da Andrej A. Tarkovskij, è un documentario sul cineasta russo che racconta tramite materiale d'archivio e inedito la sua vita e la sua arte. Otto opere formano la sua filmografia, ritenuta un intero capolavoro della cinematografia mondiale, che ha mosso critici, studiosi e spettatori ad analizzare e tentare di comprendere la sua poetica. Ripercorrendo i luoghi a lui cari - Russia, Svezia e la sua seconda patria, l'Italia - Tarkovskij stesso si racconta e condivide la propria storia e i ricordi d'infanzia e giovinezza. È sempre lui a spiegare la sua ottica cinematografica, condividendo la sua visione dell'arte, il suo "zibaldone" ricco di riflessioni che vanno dalla figura dell'artista al senso profondo dell'esistenza stessa dell'essere umano. Il regista di questa narrazione è il suo secondogenito, un Tarkovskij che racconta Tarkovskij. Ed è paradossale, in quanto il cineasta di Solaris ha sempre avuto un rapporto molto particolare col padre, Arsenij, che lo ha abbandonato da bambino. Eppure Tarkovskij ha sempre sentito un legame viscerale con quella figura genitoriale lontana, tanto che l'ombra paterna torna anche nei suoi momenti di creazione fino a influenzare e invadere lo spazio dei suoi film, come ne Lo Specchio, dove il regista recita fuori campo estratti delle poesie paterne. Versi che tornano nel film mediante rare registrazioni e mostrano il loro impatto culturale e l'importante influsso che hanno avuto nella costruzione di immagini.