La prima donna, film diretto da Tony Saccucci, è un documentario che racconta la storia di Emma Carelli (Licia Maglietta), soprano e prima donna appunto - e non solo a teatro - manager italiana. Amata dal pubblico per le sue grandi dote canore, ma rifiutata dalla società del tempo, troppo retrograda per accettarla in un ruolo professionale così "maschile". Emma era una diva dei primi del Novecento, conosciuta per il suo talento non solo in Italia, ma in tutta Europa e perfino in Sud America. Molti gli intellettuali che l'apprezzavano (come Gabriele D’Annunzio) sia sul palco che fuori per essere riuscita a coniugare in un'unica figura la star e l'impresario. Eppure la Carelli intimorisce molti uomini, sia colleghi, invidiosi del suo ruolo, che politici. Lo stesso Capo del Governo dell'epoca, Benito Mussolini, sentitosi minacciato dal potere acquisito da una donna, apre un dossier su di lei e ordina alla polizia segreta di seguirla. Ma non finisce qui il controllo esercitato dal regime sulla vita della diva manager, infatti aumentano le pressioni su Teatro Costanzi, gestito da Emma, e dopo 15 anni le viene sottratta la direzione.