Il Commissario Ricciardi, film diretto da Alessandro D’Alatri, è ambientato nel 1932 a Napoli. Qui vive il trentenne Luigi Alfredio Ricciardi (Lino Guanciale), Commissario Capo della Squadra Mobile particolarmente portato per la cattura di assassini, quasi da esserne ossessionato.
L'uomo, però, si trascina dietro un oscuro segreto: a causa di una maledizione, Luigi riesce a vedere i fantasmi delle persone che sono state uccise e ne percepisce anche l'ultimo pensiero prima di morire. È per questa "predisposizione", che aveva anche sua madre, che il commissario è così dedito nell'acciuffare i criminali, occupandosi sempre di casi di omicidio molto difficili.
Per il suo lavoro e il peso che si porta dietro, Ricciardi ha scelto di non innamorarsi mai, peccato, però, che non si può volontariamente decidere di non amare. Nonostante la credenza che l'unica donna nella sua vita sarà sempre l'anziana tata Rosa (Nunzia Schiano), che si occupa di lui e della casa, il commissario inaspettatamente finisce con l'innamorarsi di Enrica (Maria Vera Ratti), la sua timida vicina di casa, che lavora come maestra. Ma il cuore dell'uomo finirà con l'essere diviso: Ricciardi prova, sì, un forte affetto nei confronti di Enrica, nella quale vede un futuro e una famiglia, ma il suo animo è anche scosso dalla sensualità di un'altra donna, Livia (Serena Iansiti), dalla quale è molto attratto. Mentre cerca di capire quale delle due possa farlo davvero felice, Ricciardi deve occuparsi dei suoi casi e cercare di conquistare i suoi colleghi, intimoriti dall'aura di mistero che il commissario emana.