Anime borboniche, film diretto da Paolo Consorti e Guido Morra, esplora il mondo dei figuranti, ovvero le persone che, appassionate della storia dei Borboni, vestono gratuitamente i panni dei nobili nelle rievocazioni storiche in Campania. Tra questi vi sono Lucia e Vincenzo, moglie e marito: vestita da dama settecentesca lei e da cocchiere rosso lui. Durante il viaggio in macchina per giungere alla Reggia di Caserta, dove devono prendere parte a una rievocazione, i due iniziano a discutere, fino a quando, in preda alla rabbia, Lucia non lascia il marito in mezzo al nulla, senza un soldo né il cellulare.
È così che mentre Vincenzo inizia a vagare alla ricerca della donna o di un aiuto qualsiasi, nella Reggia fervono le prove dei dilettanti, che mostrano la passione e il romanticismo di queste "anime borboniche", non di certo immuni alle problematiche della vita, ma più sensibili e speranzose delle "anime contemporanee".