Una donna chiamata Maixabel, film diretto da Icíar Bollaín, racconta la storia di Maixabel Lasa (Blanca Portillo), una donna rimasta vedova dopo che suo marito Juan María Jaúregui (Josu Ormaetxe) è stato ucciso dall'ETA. L'omicidio dell'uomo è avvenuto nel 2000 e undici anni dopo questa tragedia Maixabel viene contattata da uno degli assassini di Juan. L'uomo vuole incontrarla nel carcere dove sta scontando la sua pena, Nanclares de la Oca, situato ad Álava.
L'assassino ha chiuso ogni rapporto con il gruppo terroristico, ma vuole comunque incontrare la vedova. Maixabel decide di mettere da parte i dubbi e la sua sofferenza e accettare l'incontro con colui che ha messo fine alla vita della persona, che lei ha amato da quando aveva sedici anni. Alla domanda sul perché sia disposta a guardare negli occhi l'omicida di Juan, la donna risponde che nella vita tutti meritano una seconda possibilità.