ARF, film diretto da Simona Cornacchia e Anna Russo, racconta la storia di un bambino che non è in grado di parlare, ma solo di abbaiare. Il suo nome è Arf ed è nato in paese che sta combattendo un terribile guerra. Il bambino è stato salvato da Bianca, una cagna che lo ha cresciuto nella collina ai margini della cittadina insieme a un branco di altri cani randagi. Quando la guerra arriva perfino laggiù, a causa di una retata tutti i cani si disperdono e Arf viene prelevato per essere portato in un campo di prigionia, dove si trovano altri bambini.
Arf, però, ignora cosa sia la cattiveria umana e, sebbene si trovi in un luogo così triste stringe amicizia e continua a sorridere felicemente. Questa sua serenità manda su tutte le furie l'irascibile comandante a capo del campo, che decide di far sbranare il piccolo Arf dai dobermann, messi a guardia del posto. Ma i cani gli si rivoltano contro e difendono il bambino, scatenando un ammutinamento proprio nel giorno in cui il Dittatore è in visita al campo per tenere il suo discorso. Lo stesso Arf avrà a che fare con lui; infatti, mentre il Dittatore è dal barbiere, il bambino sgattaiola all'interno e taglia i baffi per cui il tiranno è tanto famoso. Quando il Dittatore sale sul palco per tenere il suo discorso, le sue guardie notano l'assenza dei baffi e non lo riconoscono, perché sembra un uomo qualsiasi.
Nel caos generale che si scatenerà, Arf riuscirà a raggiungere la sua mamma Bianca, che lo ha rintracciato fiutando le sue tracce. Insieme i due liberano tutti gli altri bambini fatti prigionieri e fuggono sulla collina, dove potranno vivere felici in pace.