Zlatan, film diretto da Jens Sjögren, ripercorre la vita e la carriera del campione Zlatan Ibrahimović, noto per essere stato candidato per sei volte come FIFA World Player of the Year e undici volte al Pallone d'oro. È il primo calciatore ad aver giocato in sette squadre della Champions League, ma in questo ambito ha anche un altro primato meno positivo: è stato il giocatore più espulso della lega. Noto in tutto il mondo per il suo talento, Ibrahimović ha fatto parte dei più forti team del globo, dall'Ajax alla Juventus, dall'Inter al Barcellona per poi tornare in terra italica con il Milan, dal Psg al Manchester United, toccando le sponde americane con il LA Galaxy. Un vero fuoriclasse che a 39 anni continua a giocare, mostrando che per lui e per il suo talento non c'è età. Tornato a calciare con il Milan, Zlatan ha sempre riconosciuto nell'Italia la sua seconda patria, che lo ha consacrato a mito del calcio.
Il film, però, non ripercorre solo la carriera calcistica di Ibrahimović, ma anche la sua vita, soprattutto quella antecedente alla sua fama. Zlatan, figlio di immigrati jugoslavi, ha vissuto in un sobborgo di Malmö, in Svezia, e ha avuto un'infanzia difficile, segnata dal divorzio dei genitori e dalla povertà. Finito talvolta nei guai a causa di risse, furti e atti di bullismo, lo svedese è cresciuto e il calcio è stato il suo atto di liberazione, nonché lo strumento di trasformazione che gli ha permesso di avere una rivincita dalla sua infanzia.
Nonostante lui stesso abbia affermato che "si può togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo", il giovane di Malmö sembra essere uscito dal ghetto per diventare un'icona leggendaria.